lunedì 10 marzo 2008

Così è la vita... ma perchè?

Già, perchè?
Ormai da tempo sto facendo i conti con la tristezza e la rabbia di vedere soffrire una persona a me cara e non passa giorno che non mi chieda il perchè di tutto questo.
Così come mi chiedo il perchè della miriade di problemi stupidi che la gente si pone, senza apprezzare il vero senso di questa vita.
Eppure credo ad un qualche Dio che da lassù quanto meno ci guarda o ci guida, eppure non riesco a rispondere ai miei perchè.
E la mia rabbia cresce, e il senso di impotenza di fronte alla sofferenza ed all'assenza di spiegazioni pure crescono.

Mi ero detta, dai, il periodo brutto è passato, puoi anche pensare di dedicarti del tempo... e ci stavo riuscendo, un giro in profumeria, un golf nuovo, un pranzo fuori, un cinema e poi.... BUM!
Ripiombata nel problema, ripiombata nella tristezza, di nuovo, per l'ennesima volta, quando non sai più cosa è meglio sperare.
Da domani si ricomincia, anche a sperare che qualcosa di meglio e di utile si possa fare, quanto meno per alleviare le sofferenze. Speriamo.
E per chi mi vedrà di nuovo triste, la spiegazione c'è. E vorrei urlarlo ai quattro venti, invece il dolore di tutto questo urla dentro di me.
Non voglio compassione, non cerco pietà.
Mi mancano e vorrei un sorriso sincero, un abbraccio forte, una semplice telefonata, una stretta di mano e una pacca sulla spalla, semplicemente qualcuno CHE CHIEDA A ME COME STO, per dirmi e farmi capire che tutto questo prima o poi finirà e tornerà il sereno, per tutti noi.

Buonanotte.

5 commenti:

  1. Dopo la pioggia viene sempre il sereno.
    E anche se sono in ritardo di una settimana, vorrei chiederti come stai...
    Un abbraccio e un sorriso

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  2. Tornerà il sereno.
    Questo è certo.
    La gioia e il dolore sono come i due piatti della bilancia, che a turno salgono e scendono.
    Il problema è come trovare un nostro equilibrio nel continuo altalenare della bilancia.
    Io penso che davanti a alcuni dolori, che coinvolgono chi ami nel corpo e nello spirito, non ci sia solo la personale forza d'animo.
    Capisco bene il tuo bisogno di affetto, e anche se in via telematica, ti abbraccio.
    Attendiamo tue notizie.
    Elisa

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  3. Intanto grazie, perchè anche se virtuali i vostri abbracci contano e parecchio.

    Di sorrisi ne sto ricevendo in questi giorni e contano anche quelli, anche se per ora è la mia anima che riesce a ricambiare con un sorriso e non il mio viso.

    Sì, cara Elisa, hai ragione, la cosa più difficile è far coesistere tutto questo con l'esistenza di tutti i giorni, trovare un equilibrio. Ed è anche vero che la forza d'animo spesso non basta, ma serve.

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  4. Te lo chiedo io "Come stai?"
    Lo faccio spesso, è la prima cosa che chiedo a chiunque. Perchè il "Come va" lascia il tempo che trova, il "Come stai?" no...
    Grazie della visita...
    Ti torno a trovare...

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  5. Grazie, in realtà sto bene, ma sono stanca, terribilmente stanca, anzi direi sfiancata.
    So che passerà, mi è già successo e quindi vado avanti, cercando di mantenere la serenità e di sorridere ogni mattina appena sveglia, aiuta!
    Hai ragione, è proprio inutile quel "Come va?", per non parlare di chi ti incontra e ti domanda "Tutto bene?".
    E che rispondi? Ti/Mi verrebbe da dire, "No, non va tutto bene, ma neanche poi va tutto male", però poi pensi che non ne vale la pena, perchè chi ti domanda così forse i tuoi problemi non vuole neanche starli a sentire. O meglio, non vuol sapere davvero come stai.
    Ciao, aspetto quando tornerai, mi fa piacere. Sto imparando a conoscerti leggendo i tuoi post da un po'... a presto.

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